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 Come mio fratello

Carl è un ragazzino di 14 anni che vive negli Stati Uniti, più precisamente in California. Si sveglia più o meno alle 9 del mattino, poco dopo entra a scuola, dove arriva con la sua bellissima auto. Beh, entra a scuola, mette le sue cose nell’armadietto e va a seguire le lezioni.

C’è anche la sua pausa merenda: mangia uno squisito pezzo di torta alle fragole. Quando torna a casa, mangia insieme alla sua famiglia, molto spesso in ristoranti costosi. Oggi, per esempio, mangia in un ristorante costoso e famoso della sua immensa città. Sicuramente lo avete intuito, arriva a questo ristorante con la sua costosissima auto e con essa se ne torna a casa. Poi fa i compiti. Beh, si scoccia a farli, ma comunque vanno fatti e poi va a dormire.

Ricomincia ogni volta così la sua giornata. Più o meno la giornata della maggior parte dei quattordicenni negli Stati Uniti, o comunque in tanti altri post.

Comunque basta parlare di Carl. Io sono Amir. Ho 11 anni e vivo, cioè vivevo, più o meno dall’altra parte del mondo, in Africa, precisamente in Guinea.

La mia vita è molto diversa da quella di Carl. Io mi sveglio ogni giorno alle sei nel mio capannone, dove dormiamo io, mia mamma e i miei fratelli. Io sono il più piccolo, ma mi do da fare come loro, l’ho sempre fatto. Insomma, mi alzo alle sei, aiuto i miei fratelli e sto un po’ con mia sorella Ainka, perché purtroppo presto non la vedrò più, si sposerà con un uomo molto più grande di lei, sembra un vecchio e poi, mi sembra davvero cattivo.

Vado a scuola, ma è molto diversa da quella di Carl. Io ci arrivo dopo qualche chilometro a piedi, insomma, non dico troppi, non sono uno che si lamenta, ma inizialmente quando arrivavo mi facevano un po’ male le gambe.

Arrivo a scuola e ci sono molti altri bambini, imparo molte cose e mi piace tanto. Ci sediamo a terra o qualche volta su degli sgabelli e ascoltiamo.

Quando torno a casa, mangio un po’ di mais bianco che mi basta per affrontare l’intera giornata. Poi aiuto di nuovo i miei fratelloni e vado a dormire. Questo è quello che faccio di solito, cioè quello che facevo…

Dopo un po’ le cose sono cambiate: mia sorella se n’è andata e mio fratello maggiore si è ammalato ed è volato via. Era lui che lavorava di più, quindi sono iniziati un po’ di problemi. Non sono il tipo che si lamenta eh, però diciamo che il cibo e l’acqua erano sempre di meno. Così mi sono ammalato anch’io.

E come mio fratello sono volato via.

Insomma, non sono uno che si lamenta eh…

Da quando sono volato via, vedo il mondo da un punto di vista diverso rispetto a prima.

Di Seclì Rita

 

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